Fluibron Soluzione Nebulizzante per il muco 20 fiale 15 mg 2 ml

Un prodotto:
CHIESI
Codice AIC:
024596153
Fluibron Soluzione Nebulizzante per il muco 20 fiale 15 mg 2 ml
CONFEZIONE DA 20 FIALE
Fluibron Soluzione Nebulizzante è un farmaco per il trattamento delle affezioni broncopolmonari acute e croniche. Alla base di questo prodotto Ambroxolo Cloridrato, ovvero un principio attivo appartenente alla categoria dei mucolitici, quindi la sua azione è quella di rendere il muco più fluido e più facile da eliminare.
Per questo motivo viene impiegato per la cura di malattie come Bronchiectasie, Broncopneumopatia cronica ostruttiva, Faringite acuta, Influenza, Laringite acuta, Laringite cronica, Polmonite, Raffreddore, Rinite allergica e Tosse.
Per combattere queste malattie ed andare ad eliminare più facilmente il muco portando ad una più rapida guarigione è importante anche seguire una serie di accortezze nelle vita di tutti i giorni.
Il riposo per esempio è essenziale quando vi è un’infezione perché bisogna chiedere meno energia possibile al proprio corpo in modo da guarire il prima possibile.
Anche bere molti liquidi porta allo scioglimento del muco: può essere acqua, ma anche the, zuppe, brodi, spremute d’arancia e tisane. Da evitare invece le bevande con all’interno la caffeina e gli alcolici perché vanno ad aumentare la produzione di muco e soprattutto facilitano la disidratazione del corpo.
Altro modo per aiutare lo scioglimento è utilizzare gli impacchi caldi, con un asciugamano su naso e guance; in questo modo, grazie al calore rilasciato, viene ridotto anche il dolore causato dalla congestione.
Il rimedio più utilizzato per questo problema sono i suffumigi, facili da fare a casa con dell’acqua bollita e un asciugamano sulla testa. Meglio se nell’acqua vengono sciolte alcune gocce di olio essenziale alla menta, all’eucalipto o alla melaleuca in quanto stimolano l’apertura dei seni nasali.
L’utilizzo dei farmaci è bene sempre effettuarlo con cautela e solo se strettamente necessario: per esempio se la quantità di muco è elevata da impedire lo svolgimento delle normali attività quotidiane.
Molto importante prima di curare il muco con dei farmaci è capire la causa scatenante in modo da assumere la medicina più adeguata.
Questo perché il muco non sempre è da combattere, il nostro corpo continua a produrre muco tutti i giorni, anche in stato di salute. La presenza del muco consente di intrappolare le particelle irritanti e pericolose che poi andrebbero a raggiungere i polmoni: svolge quindi una funzione di barriera per evitare che le particelle di polvere e sporcizia entrino nel nostro organismo. Quando c’è un aumento spropositato di produzione del muco è dato dal fatto che il corpo deve difendersi dall’aggressione di virus e batteri. Quando aumenta la produzione è possibile quindi andare incontro all’ostruzione dei seni nasali. Il colore del muco invece non è molto importante per determinare la patologia, generalmente quando siamo in salute è trasparente, può poi diventare giallino o verde.
L’utilizzo di antibiotici per combattere il muco è da prendere in considerazione con cautela in quanto è molto più probabile che l’infezione sia di tipo virale e quindi inutile l’utilizzo di un farmaco antibiotico perché specifico per infezioni di natura batterica. Un controllo dal proprio medico di base se i sintomi e il muco non tendono a migliorare con l’utilizzo dei mucolitici come Fluibron è consigliata perché se c’è un’infezione batterica è bene intervenire con gli antibiotici per evitare complicanze.
Trattamento delle turbe della secrezione nelle affezioni broncopolmonari acute e croniche.
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Gravi alterazioni epatiche e/o renali. Primi tre mesi di gravidanza. Popolazione pediatrica: il medicinale e' controindicato nei bambini di eta' inferiore ai 2 anni.
Adulti e bambini di eta' superiore ai 5 anni: un contenitore monodose, 2 volte al giorno. Bambini di eta' da 2 ai 5 anni: mezzo contenitore o un contenitore monodose, 1-2 volte al giorno. Non superare le dosi consigliate. Non usare per trattamenti prolungati. Dopo breve periodo di trattamento senza risultati apprezzabili consultare il medico. Modo di somministrazione: la soluzione puo' essere somministrata mediante i normali apparecchi per aerosolterapia. Puo' anche essere diluita in acqua distillata nel rapporto 1:1. Per l'utilizzo eseguire le seguenti operazioni: flettere il contenitore monodose nelle due direzioni; staccare il contenitore monodose dalla striscia prima sopra e poi al centro; aprire il contenitore monodose ruotando l'aletta nel senso indicato dalla freccia; esercitando una moderata pressione sulle pareti del contenitore monodose far uscire il medicamento nella quantita' prescritta ed immetterlo nell'ampolla del nebulizzatore; in caso di utilizzo di meta' dose, il contenitore puo' essere richiuso come indicato nel foglio illustrativo. Il contenitore richiuso deve essere conservato a temperatura compresa fra 2 gradi C e 8 gradi C (in frigorifero) e la quantita' rimasta deve essere utilizzata entro 12 ore dalla prima apertura.
I mucolitici possono indurre ostruzione bronchiale nei bambini di eta' inferiore ai 2 anni. Infatti la capacita' di drenaggio del muco bronchiale e' limitata in questa fascia d'eta', a causa delle caratteristiche fisiologiche delle vie respiratorie. Essi non devono quindi essere usati nei bambini di eta' inferiore ai 2 anni. Poiche' nell'inspirazione troppo profonda degli aerosol puo' insorgere tosse da irritazione, si deve cercare durante l'inalazione di inspirare ed espirare normalmente. Nei pazienti particolarmente sensibili si puo' consigliare un preriscaldamento dell'inalato alla temperatura corporea. Per i pazienti affetti da asma bronchiale e' opportuno ricorrere ad uno spasmolitico bronchiale prima dell'inalazione. Il farmaco deve essere somministrato con cautela nei pazienti portatori di ulcera peptica. Sono stati segnalati casi estremamente rari di gravi lesioni cutanee quali la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica (TEN) in associazione temporanea con la somministrazione di espettoranti come ambroxolo cloridrato. La maggior parte di questi casi puo' essere spiegata dalla gravita' della malattia sottostante del paziente e/o dalla terapia concomitante. Inoltre, durante la fase iniziale della sindrome di Stevens-Johnson o della TEN, i pazienti potrebbero accusare prodromi simil-influenzali aspecifici come febbre, dolori muscolari, rinite, tosse e mal di gola. A causa di questi fuorvianti prodromi simil-influenzali aspecifici, e' possibile che venga instaurato un trattamento sintomatico con medicinali per la tosse e il raffreddore. Pertanto, se dovessero manifestarsi nuove lesioni della cute o delle mucose, e' necessario consultare immediatamente il medico e interrompere precauzionalmente il trattamento con ambroxolo cloridrato. In presenza di insufficienza renale lieve o moderata, il medicinale deve essere usato solo dopo aver consultato il medico. In caso di insufficienza renale grave puo' verificarsi un accumulo dei metaboliti di ambroxolo generati nel fegato.
A seguito della somministrazione di ambroxolo le concentrazioni di antibiotici (amoxicillina, cefuroxima, eritromicina) nelle secrezioni broncopolmonari e nella saliva risultano incrementate. Non sono state osservate interazioni con altri medicinali.
Alle dosi consigliate il medicinale e' normalmente ben tollerato. Durante la terapia con ambroxolo cloridrato sono stati osservati gli effetti indesiderati di seguito riportati, con le frequenze: molto comune >=1/10, comune >=1/100 e <1/10, non comune >=1/1.000 e <1/100, raro >=1/10.000 e <1/1.000, molto raro <1/10.000, non nota. Patologie del sistema immunitario. Non nota: reazioni di ipersensibilita' quali edema, angioedema, orticaria, prurito, rash cutaneo, eritema. Patologie del sistema nervoso. Comune: disgeusia (ad esempio alterazione del senso del gusto); rara: cefalea. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: ipoestesia del cavo orale e della faringe; non nota: ostruzione bronchiale. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea; non comune: vomito, diarrea, dispepsia e dolori addominali, secchezza della bocca; non nota: gola secca. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
Ambroxolo cloridrato attraversa la barriera placentare. Studi sugli animali non hanno evidenziato effetti nocivi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale. Gli studi clinici e la vasta esperienza clinica dopo la ventottesima settimana di gravidanza non ha mostrato alcuna evidenza di effetti nocivi sul feto. Tuttavia, si raccomanda di osservare le precauzioni consuete in merito all'uso di medicinali durante la gravidanza. In particolare durante il primo trimestre, l'uso non e' raccomandato. Ambroxolo cloridrato e' secreto nel latte materno. Sebbene non siano previsti effetti indesiderati sui lattanti, l'uso non e' raccomandato nelle madri che allattano.
Fluibron Soluzione Nebulizzante per il muco 20 fiale 15 mg 2 ml opinioni o recensioni
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