Fexallegra per rinite allergica 10 compresse

Un prodotto:
Sanofi spa
Codice AIC:
042554042
Fexallegra per rinite allergica 10 compresse
BLISTER DA 10 COMPRESSE
Fexallegra è un farmaco indicato per il trattamento della rinite allergica stagionale. Il principio attivo contenuto nel prodotto è il Fexofenadina cloridrato, un antistaminico adatto al trattamento della rinite allergica stagionale.
La rinite allergica è una patologia stagionale causata da una reazione ad allergeni che possiamo trovare sia in ambienti chiusi che in ambienti aperti, come polline, acari della polvere, peli di animali domestici.
Soprattutto la rinite causata dal polline è stagionale in quanto è causata dal polline degli alberi che iniziano ad impollinare, e si manifesta quindi in momenti diversi dell’anno in base alla pianta con cui si è entrati in contatto (non tutte le piante impollinano nello stesso periodo dell’anno). Si manifesta soprattutto se si è vicino ad alberi come le querce, gli olivi, le betulle, i pioppi, gli aceri, i cipressi.
Se, invece, oltre al polline si è sensibili anche alle polveri, agli acari, al pelo di animali allora la rinite allergica si può presentare durante tutto l’anno. Questi sintomi, ovviamente, non sono costanti durante tutto l'anno, ma si intensificano in determinate stagioni.
La rinite allergica è simile al raffreddore per sintomi infatti c’è il naso che cola, prurito agli occhi, mal di testa, starnuti e difficoltà nel respirare.
Questi sintomi si manifestano subito dopo essere entrati in contatto con la sostanza che è motivo di allergia e peggiorano quando si è sdraiati, con la difficoltà poi nel riuscire a dormire.
Le maggiori differenze tra una rinite allergica e un raffreddore sono nella rinite allergica un naso che cola con un muco sottile e piuttosto acquoso, non c’è la presenza di febbre ed è presente un mal di testa costante. Mentre il muco del raffreddore è giallastro, c’è una leggera febbre e dolori sparsi in tutto il corpo, e la durata media è di 3-7 giorni.
Per far fronte alla rinite allergica è bene in primis cercare di evitare le sostanze che sono la causa di questa patologia. Per esempio cercare di non uscire di casa nei giorni secchi e ventosi, evitare di tagliare il prato e le erbette, non stendere all’aperto il bucato perché il polline si può attaccare. Ma questo, ovviamente, non è sempre possibile e quindi è necessario intervenire in altri modi.
Fexallegra è un farmaco adatto a questo tipo di problemi in quanto consente una rapida azione contro tutti i sintomi legati all’allergia. Inoltre tra le sue caratteristiche vi è quella che non causa sonnolenza, tant’è che è stato permesso l’utilizzo ai piloti dell’Esercito Americano.
Il miele è un alimento che si consiglia di assumere abitualmente perché, oltre a tutte le proprietà benefiche per la salute che possiede, contiene polline in piccolissime quantità. La sua assunzione quotidiana fa sì che l’organismo si abitua a questo allergene e di conseguenza viene ridotta la reazione allergica nel momento in cui il polline è presente nell’ambiente.
Fexallegra è un farmaco molto pratico perché con una sola compressa al giorno è garantito il trattamento. Il farmaco può essere assunto dai bambini a partire dai 12 anni di età.
In caso di situazioni particolari è bene chiedere consiglio al proprio medico di base prima dell’assunzione.
Il medicinale e' indicato negli adulti e nei bambini a partire dai 12 anni di eta' per il trattamento sintomatico della rinite allergica stagionale.
Il prodotto e' controindicato nei pazienti con ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Adulti: 120 mg una volta al giorno, prima dei pasti. La fexofenadina e' un metabolita farmacologicamente attivo della terfenadina. Bambini di 12 anni di eta' e oltre: a partire dai 12 anni di eta' e' di 120 mg una volta al giorno, prima dei pasti. Bambini al di sotto dei 12 anni di eta': l'efficacia e la sicurezza di fexofenadina cloridrato 120 mg non sono state studiate nei bambini al di sotto dei 12 anni di eta'. Nei bambini da 6 a 11 anni di eta': fexofenadina cloridrato 30 mg compresse e' la formulazione appropriata per la somministrazione e il dosaggio in questa popolazione. Gli studi effettuati in gruppi di pazienti a rischio (anziani, pazienti con insufficienza renale o epatica) indicano che non e' necessario adattare la dose di fexofenadina cloridrato in questi pazienti.
Come nella maggior parte dei medicinali nuovi i dati relativi a soggetti anziani e a pazienti con compromissione della funzionalita' renale o epatica sono limitati. Fexofenadina cloridrato deve essere somministrata con attenzione a tali gruppi di soggetti. Pazienti affetti da malattie cardiovascolari pregresse o in corso devono essere informati che gli antistaminici, come classe di medicinali, sono stati associati con reazioni indesiderate quali tachicardia e palpitazioni
La fexofenadina non subisce biotrasformazioni epatiche e percio' non interagira' con altri medicinali a livello di meccanismi epatici. E' stato riscontrato che la somministrazione contemporanea di fexofenadina cloridrato e eritromicina o ketoconazolo aumenta di 2-3 volte i livelli plasmatici di fexofenadina. Tali alterazioni non sono state accompagnate da alcun effetto sull'intervallo QT e non sono state associate ad alcun incremento delle reazioni avverse rispetto a quanto osservato con gli stessi medicinali somministrati singolarmente. Studi sull'animale hanno dimostrato che l'aumento dei livelli plasmatici di fexofenadina osservato dopo il trattamento concomitante con eritromicina o ketoconazolo sembra essere causato da un incremento dell'assorbimento gastrointestinale e rispettivamente da una diminuzione sia dell'escrezione biliare che della secrezione gastrointestinale. Non e' stata osservata interazione tra fexofenadina e omeprazolo. Tuttavia, la somministrazione di un antiacido contenente alluminio e idrossido di magnesio 15 minuti prima della somministrazione di fexofenadina cloridrato ha provocato una riduzione della biodisponibilita', molto probabilmente dovuta a legami nel tratto gastrointestinale. E' consigliabile un intervallo di 2 ore tra la somministrazione di fexofenadina cloridrato e antiacidi contenenti alluminio e idrossido di magnesio.
E' stata utilizzata la seguente classe di frequenze, quando applicabile: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100 e < 1/10); non comune (>= 1/1000 e < 1/100); raro (>= 1/10.000 e < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000) e non nota. Negli adulti, nell'ambito degli studi clinici sono stati riferiti i seguenti effetti indesiderati, con un'incidenza simile a quella osservata con il placebo. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, sonnolenza, vertigini. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: affaticamento. Negli adulti, nell'ambito della sorveglianza post-marketing sono stati riferiti i seguenti effetti indesiderati (frequenza non e' nota. Disturbi del sistema immunitario: reazioni di ipersensibilita' con manifestazioni tipo angioedema, oppressione toracica, dispnea, vampate di calore e anafilassi sistemica. Disturbi psichiatrici: insonnia, nervosismo, disturbi del sonno o incubi/eccesso di sogni (paroniria). Patologie cardiache: tachicardia, palpitazioni. Patologie gastrointestinali: diarrea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: rash, orticaria e prurito. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Non vi sono dati adeguati sull'uso della fexofenadina cloridrato nelle donne in gravidanza. Studi limitati su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale. La fexofenadina cloridrato non deve essere usata durante la gravidanza se non in caso di assoluta necessita'. Non vi sono dati sulla concentrazione nel latte materno dopo la somministrazione della fexofenadina cloridrato. Tuttavia, quando la terfenadina e' stata somministrata a madri in allattamento, e' stato rilevato che la fexofenadina passa nel latte materno. Pertanto l'uso di fexofenadina cloridrato non e' raccomandato durante l'allattamento.
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